Dall’insediamento dei primi liutai tedeschi in Piemonte all’affermazione di Goffredo Cappa e Francesco Celoniato. L’arrivo di G.B. Guadagnini a Torino nel 1771 e l’insediamento di una dinastia che si concluderà solamente nel 1942. I liutai del XIX secolo da D’Espine, Pressenda, Rocca, Melegari e Rinaldi fino a Oddone, Rinaldi, Fagnola e Guerra, ultimi liutai attivi tra Ottocento e Novecento.
La vita e le opere di questi autori saranno approfondite dal M° Lorenzo Girodo, che guiderà il pubblico in un’esplorazione appassionante dell’evoluzione della liuteria piemontese in un viaggio lungo tre secoli, evidenziando stili, tecniche costruttive e il contesto storico-artistico in cui operarono questi straordinari artigiani.
Lorenzo Girodo è nato nel 1953. Dopo aver studiato psicologia ed aver intrapreso varie esperienze cliniche di musicoterapia, di cui è stato uno dei fondatori della società, si è interamente dedicato allo studio della prassi esecutiva del rinascimento e del barocco, specializzandosi con Frans Brüggen e Hans-Martin Linde. Ha dapprima insegnato flauto dolce al Conservatorio G. Verdi di Milano, dove venne istituita una delle prime cattedre di strumenti antichi in Italia, per intraprendere poi la carriera concertistica come solista di flauto a becco e strumenti antichi ad ancia e direttore di opere barocche. Suona regolarmente con gli ensemble Antidogma, Gli Affetti Musicali, l’Ensemble del Riccio, il Quadro Teleman, i Clerici Vagantes, l’Accademia Budella Civitas e l’ensemble Barbara Strozzi. Ha diretto opere di Peri, Cavalieri, Vivaldi, Haendel, Hasse. Ha suonato per le più importanti istituzioni internazionali e festival musicali con direttori quali Hogwood, Harnoncourt, Vartolo, Muti, Sinopoli; ha registrato per radio e televisioni europee ed americane ed ha al suo attivo incisioni di musica del barocco italiano, tedesco e spagnolo. La grande passione per la musica medioevale lo ha portato a intraprendere anche lo studio dell’arpa e del salterio medioevali, strumenti che suona regolarmente in ensemble specializzati. Negli ultimi anni ha intrapreso uno studio sistematico sulla musica dei secoli XVI e XVII in Piemonte, di cui ha registrato i balli a quattro voci di Sigismondo d’India e i due libri di arie di Filippo Albini, che ha recentemente pubblicato in trascrizione critica moderna presso l’editrice LIM. Ha partecipato a numerose prime esecuzioni di musica contemporanea per strumenti antichi (Teatro Regio di Torino, La Fenice di Venezia, Teatro alla Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino ecc.). Insegna regolarmente a corsi di perfezionamento in flauto e musica da camera sia in Italia sia in Inghilterra, Germania e Spagna. Oltre al Corso di Musica antica di Urbino, ha insegnato per più di vent’anni ai corsi istituiti dall’Istituto di Musica Antica Stanislao Cordero di Pamparato del quale è stato direttore dei corsi e direttore artistico del Festival dei Saraceni ed ha realizzato gli spettacoli finali dei corsi di molte edizioni. Ha realizzato, curandone i cataloghi, l’allestimento di numerosi musei di strumenti musicali come ad esempio quello del Museo Teatrale alla Scala di Milano e scrive regolarmente su riviste specializzate nel settore. Ha insegnato storia degli strumenti musicali presso la Civica Scuola di Liuteria di Milano.



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